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Quali cambiamenti investiranno il settore della pasticceria? Risponde l'esperto Angelo Musolino, Presidente CONPAIT

in Personaggi - il 23 Marzo 2020

 

Nel 1975 Angelo Musolino inizia giovanissimo ad affiancare i due fratelli maggiori nel laboratorio di pasticceria di Reggio Calabria. Dopo una decina d’anni di apprendimento, nel 1985 apre autonomamente in centro a Reggio Calabria la pasticceria gelateria LA MIMOSA e dal 1995 si impegna in attività associative, prima a livello provinciale, poi regionale e nazionale, diventando in poco tempo coordinatore regionale dell’Associazione Pasticceri di Calabria.

Esperto Chef Pasticcere, Maestro Cioccolatiere, formatore e dimostratore oggi Angelo Musolino è presidente Conpait, Confederazione Pasticceri Italiani, ed è presente nella dirigenza di altre attività associative a livello regionale e nazionale. Deve il suo successo alla grande passione, all’impegno, al desiderio di crescere senza mai fermarsi che, unite alla voglia di sperimentare con un occhio sempre rivolto ai saperi della tradizione, lo ha portato ai vertici nel variegato mondo della pasticceria artigianale e a vincere moltissimi concorsi, premi e riconoscimenti nazionali e internazionali.

Con la sua competenza tecnica, la passione e l’amabilità che lo contraddistinguono, riesce a trasmettere a chiunque lo conosca un sincero e profondo amore per la pasticceria italiana.

Abbiamo rivolto a lui qualche domanda per riflettere insieme sul futuro del settore pasticceria, e analizzare quelle che saranno le prospettive e le esigenze dei professionisti del mestiere con la ripresa delle attività.

 

1.Come sta reagendo attualmente il settore della pasticceria ad un periodo così difficile, di stallo forzato?

Per la pasticceria Italiana è un momento molto difficile, ed è inutile sdrammatizzare. Con molti colleghi ci sentiamo su gruppi social organizzati per poter avere informazioni quasi tutti i giorni, purtroppo al centro nord non è rassicurante ma mentre scrivo anche al sud c’è molta preoccupazione anche perché tutto è successo all'improvviso. Sicuramente c’è tanta voglia di ripartire visto le responsabilità che ognuno di noi ha verso i propri collaboratori e la propria famiglia. Riguardo alle disposizione del DPCM ci sono molte discordanze e come associazione che si occupa anche di sindacale, stiamo cercando di fare chiarezza su alcuni punti.

 

2.Ha in mente qualche consiglio, vista la sua esperienza, per rispondere all'emergenza e riprendere le attività in seguito al fermo generale?

Si,siamo compatti a favorire la chiusura delle attività escluso alcuni che si ostinano a voler fare la consegna a domicilio attenendosi alle regole del ministero della sanità, anche se, secondo il mio personale pensiero, il gioco non vale la candela. Abbiamo chiesto insieme alla Confartigianato in ogni caso quale sia la motivazione per cui i panifici possono restare aperti, vendendo pasticceria, e le pasticcerie chiuse. A mio modesto parere, vista la situazione, favorirei la chiusura totale per almeno 15 giorni. 

 

3.Come cambierà il settore della pasticceria?

Purtroppo visto e sentito il ministro e le associazioni, cambierà sia in formazione sia in attività. Ci sono attività che ultimamente, in lungo e il largo per L’Italia, erano e sono in sofferenza quindi mi auguro che le istituzioni si rendano conto della paralisi che stiamo attarversando. Per quello che riguarda la formazione, penso che chi ieri si poteva permettere di poter investire oggi farà più fatica ma chi ama questo lavoro sicuramente renderà tutto più semplice ed è quello che tutti ci auguriamo.

 

4.In qualità di ente formativo, cosa potremmo fare secondo lei per rispondere alle nuove esigenze scaturite dall'emergenza per la categoria dei professionisti, come ad esempio i suoi associati?

Come dicevo prima la formazione, probabilmente i primi mesi della augurata rinascita, dovrà in qualche modo essere ancora più vicino ai giovani e sistematicamente agli artigiani. Consiglio di investire su di essi. Un' idea potrebbe essere, per esempio, quella di realizzare dei pacchetti modulati ad hoc per gli artigiani che vogliono formare i loro dipendenti augurandoci che la paura del "mostro" passi presto.

 

5.Quali consigli si sente di rivolgere a tutto il comparto dei pasticceri?

Invito i pasticceri miei colleghi a mantenere l’entusiasmo che sempre hanno avuto, sfruttando al meglio le proprie capacità. Cosi facendo sriusciremo a superare ogni paura ed ogni problema che purtroppo ci sarà offerto subito dopo questa brutta esperienza. Sicuramente tutto questo ci farà riflettere, anche perchè in questi giorni abbiamo avuto modo di vivere la famiglia e tutto quell'insieme di valori che avevamo perso per la strada ricordandoci che siamo tutti uguali .

 

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