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Quali cambiamenti investiranno il settore della cucina? Risponde l'esperto Roberto Lodovichi, Presidente dell'Unione Regionale Cuochi Toscani

in Personaggi - il 31 Marzo 2020

 

Abbiamo rivolto qualche domanda a Roberto Lodovichi, da tempo Presidente dell'Unione Regionale Cuochi Toscani, personalità che ha denotato grande passione per la sua Toscana e voglia di consolidare il sistema associazionistico dei cuochi portandolo in una dimensione più contemporanea ed adeguata alle esigenze di un pubblico sempre più eterogeneo ed esigente.

Il suo operato posiziona i cuochi al centro di un sistema di promozione e valorizzazione delle professionalità degli associati, delle materie prime di qualità e di un bellissimo territorio, la Toscana.

"Fare sistema è per me l’unica via per sostenere la qualità e promuovere un comparto, quello eno-gastronomico, di grandissima potenzialità ma spesso in passato non così coeso. Ringrazio per la fiducia e mi appresto a proseguire il mio lavoro promuovendo eventi e manifestazioni che valorizzino la nostra Unione Regionale e la Toscana in ogni sua parte attraverso i prodotti tipici, le ricette e le persone. Mi impegnerò nella formazione, sia in entrata che in uscita collaborando anche con Associazioni operanti nell’ambito formativo."

Abbiamo rivolto a lui qualche domanda per riflettere insieme sul futuro del settore cucina, e analizzare quelle che saranno le prospettive e le esigenze dei professionisti del mestiere con la ripresa delle attività.

 

1.Come sta reagendo attualmente il settore della cucina, anche dal punto di vista dell'associazione di cui è presidente, ad un periodo così difficile, di stallo forzato?

Come Federazione Italiana Cuochi  e come Unione Regionale Cuochi Toscani siamo vicini agli associati, stiamo costantemente in contatto per raccogliere i pensieri, le difficoltà e per riflettere sulle possibili azioni da poter intraprendere insieme.

Le paure sono molte, il nemico del momento è invisibile e non prevedibile, le incognite per il nostro lavoro e per il futuro della ristorazione sono tante. Non poter sapere la durata di questa pandemia non consente previsioni sulle tempistiche, sul quantificare i danni e nel mettere in campo azioni comuni.

Importante in questo momento è fare la nostra parte, pazientare e restare a casa, cercando di rompere la catena di contagi e poter ripartire prima possibile.

 

2.Ha in mente qualche consiglio, vista la sua esperienza, per rispondere all'emergenza e riprendere le attività in seguito al fermo generale?

Sicuramente in futuro questa difficoltà  influirà nel modo di pensare della Società, se in questi anni il consumo fuori casa è cresciuto in maniera esponenziale, questa emergenza creerà una contrazione nel medio periodo.

In un primo momento probabilmente dovremo rispondere con forme di ristorazione flessibili, integrando alla normale attività di ristorazione la possibilitaà di asporto del cibo e la consegna a domicilio.

Superata l’emergenza e con il passare del tempo torneremo progressivamente alla normalità.

 

3.In qualità di ente formativo, cosa potremmo fare secondo lei per rispondere alle nuove esigenze scaturite dall'emergenza per la categoria dei professionisti, come ad esempio i suoi associati?

Tenere di conto, appunto, di nuove opportunità che si andranno a creare e quindi fornire un sostegno ad esse. Puntare a sviluppare le conoscenze anche di  forme dinamiche di ristorazione: mantenendo la bontà e la qualità del prodotto, sviluppando forme di presentazione e packaging accattivanti, migliorare le conoscenze di Delivery degli addetti curando le forme di consegna e rispettando tutti gli aspetti sanitari.

 

4.Quali consigli si sente di rivolgere a tutto il comparto dei professionisti?

Mai come in questo periodo di isolamento per risolvere la pandemia abbiamo sentito l’esigenza di rivalutare i rapporti sociali mettendo i valori della persona al centro delle nostre vite.

Questo periodo di distaccamento sociale ci ha reso piu consapevoli sull’importanza dei rapporti e sulle possibilità di far ricadere scelte quotidiane sull’acquisto dei prodotti locali in un’economia circolare che produce benessere all’ambiente che ci circonda.  

Da cuochi e da imprenditori siamo abituati a cercare di capire l’andamento del mercato, intercettando nuove esigenze e  creandone delle opportunità quindi, adesso più che mai, prestare massima attenzione alle tendenze del mercato e con la stessa passione di prima ritrovare la serenità e la voglia di offrire il buono ed il bello che dà gioia alla vita e ai nostri clienti.

 

Roberto Lodovichi

 

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