La Scuola di cucina Tessieri visita l'Isola del Giglio

in Anima Toscana - il 20 Maggio 2016

Il viaggio gourmet della Scuola di cucina toscana Tessieri alla scoperta degli hotel, ristoranti ed enoteche dell'Isola del Giglio

A mezz'ora di traghetto da Monte Argentario si trova questa bellissima isola di una ventina di kmq, abitata da poco meno di 1500 persone, ma estremamente speciale anche dal punto di vista enogastronomico.

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Un avamposto di granito nell'estrema parte meridionale dell'arcipelago toscano, collegato e legato a doppio filo a Monte Argentario, ma fiero delle proprie peculiarità, Anche enogastronomiche.

Nella parte meno battuta di una regione ad alto tasso turistico, il Giglio è una destinazione che va scelta e condivisa, e per conoscerla ed apprezzarla bisogna trovare il tempo di visitare i suoi angoli più remoti. Con calma. Seguendo un'orografia particolare, l'isola è sostanzialmente un grande scoglio montuoso con tornanti che ricordano più un passo appenninico che un'isola del Mediterraneo, questa profumata e succulenta meta deve essere conquistata senza fretta. Il Giglio va difatti assaporato seguendo ritmi indolenti, lasciandosi cullare, perché non è di facile accesso e percorrenza, e per andare alla scoperta dei suoi sapori bisogna perdersi nelle stradine meno frequentate. Una volta sbarcati a Giglio Porto, per comprendere immediatamente l'essenza di questo piccolo paradiso, si consiglia di affittare un motorino e salire verso Giglio Castello: da questo villaggio fortificato a 405 metri s.l.m. si domina tutta l'isola, ma per una full immersion nei suoi sapori bisogna lasciare il centro abitato e puntare verso sud, in direzione Punta di Capel Rossa.

Apparentemente verso il nulla. Ma è qui, tra declivi che scendono morbidi verso un mare cristallino, che si trovano le spettacolari vigne di ansonica, le arnie per la produzione del miele, i muretti a secco ricostruiti. Siamo in un luogo magico per gli amanti delle piccole produzioni locali, per chi ama andare alla scoperta di itinerari gourmet, di chi vuole degustare il midollo di un territorio. Su uno scoglio circondato dal mare cristallino, attorniato da antiche mura e collegato all'isola solo da un ponte sorge il complesso della Torre del Campese

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Un punto di riferimento per assaporare molte peculiarità gigliesi è la Società Cooperativa Greppe del Giglio (www.greppedelgiglio.com), che produce un ottimo ansonica dal classico colore giallo ambrato con dei profumi che ricordano la ginestra, oltre ad altre tre interessanti etichette (un IGT bianco, un IGT rosso, un vino da tavola), una grappa, un miele millefiori biologico, confetture ed erbe aromatiche essiccate.

Per quanto riguarda invece la parte più zuccherina, il panficato è assolutamente un must da provare, un dessert irrinunciabile per chiunque sbarchi sull'isola. Simile al panforte, tant'è che si narra che questa leccornia fu importata dai senesi che ripopolarono l'isola in seguito ad un attacco saraceno, è un dolce a base di frutta secca, mele e pere ammollate nel liquore, cacao amaro, farina e cannella.

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Il Panficato è un dolce tipico e tradizionale dell' Isola del Giglio. Gli ingredienti principali che danno un caratteristico sapore al prodotto sono i fichi secchi, neri o neruccioli, e le noci, il tutto cotto al forno.[/caption] Un prodotto locale da provare al ristorante Doria (www.ristorantedoria.it), a Giglio Porto, dopo aver cenato a base di pesce fresco a due passi dalla piccola marina. Oppure, se si è scelto di soggiornare all'Hotel Arenella (www.hotelarenella.com), da degustare sulla grande terrazza panoramica dalla quale si gode di una vista mozzafiato.

La grande terrazza panoramica dell'hotel Arenella dalla quale si gode una vista mozzafiato.