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Silvia Boldetti porta in aula le ultime tendenze della pralineria mondiale

in Eventi - il 21 Febbraio 2018

Silvia Federica Boldetti, campionessa mondiale di pasticceria e consulente per aziende del settore, ha concluso l'affascinante due giorni su tema "Pralineria: le nuove tendenze" a Scuola Tessieri. I partecipanti al corso hanno avuto la possibilità non solo di apprendere le più moderne tecniche da una delle massime esperte del settore, ma sono rimasti estasiati dalla bellezza e della delicatezza dei prodotti finali (Guarda la gallery!) Tra una pralina al caffè ed un chupa yogurt e lampone, le abbiamo rubato qualche minuto per raccontarci come ha fatto in soli 5 anni di attività a toccare la vetta della pasticceria nazionale. Qual è stato il programma di questi due giorni? Gli iscritti hanno creato quattro praline da stampo, quattro da taglio e due in truffle, cioè nella boule di cioccolato (in corpo cavo pre-cristallizzato). Abbiamo cercato di giocare con tutte le preparazioni classiche della cioccolateria, aggiungendo degli extra, visto che l'oggetto del corso è "le praline innovative": dai cremini, marshmallow al caffè con una ganache al caffè e delle inclusioni croccanti, alla ganache alle cinque spezie con guscio marmorizzato, una pralina con gelatina di mela e un'altra con liquirizia e liquore alle erbe. Abbiamo giocato con i colori, le forme, con burro di cacao colorato negli stampi e una ricopertura particolare. Abbiamo spaziato molto per quanto riguarda gli ingredienti e le tipologie di preparazione. Hai avuto modo di visitare tutta la scuola? Sì, è molto bella e davvero ben attrezzata. Ho molto apprezzato il concetto di un grande spazio che a seconda dell'occasione può diventare un open space. Come sei entrata nel mondo della pasticceria? Per una serie di coincidenze fortuite. Durante l'ultimo anno della laurea specialistica in "valorizzazione del patrimonio gastronomico e culturale" avevo bisogno di fare 400 ore di stage. Mentre lavoravo come ufficio stampa di Slow Food, grazie ad una borsa di studio che avevo vinto, sono andata alla presentazione di una guida ad una fiera dove era in programma una dimostrazione di pasticceria. Ero seduta accanto ad un referente di una scuola di pasticceria che mi ha prospettato la possibilità di fare uno stage formativo da loro, della durata di un anno. Nel 2012 ho iniziato proprio così, a mettere le mani in pasta, e non ho più smesso. Quanto conta la formazione in questo campo? Molto. E non si finisce mai di imparare. Se non hai una formazione, sei sostanzialmente un ciarlatano. Non bisogna fare ciò che non si sa fare, occorre conoscere i propri limiti, ma anche non risparmiarsi. Sto lavorando molto negli ultimi tempi nel mondo del cioccolato e della pasticceria secca e fresca. In futuro conto di esplorare ulteriormente il mondo del gelato e dei lievitati. team building aziendale Che consiglio daresti ad un aspirante pasticcere? Non ci sono strade predefinite, ma ovviamente bisogna puntare sulla formazione e sull'esperienza sul campo. Grazie Silvia, e ci vediamo a Settembre per il prossimo corso "Il cioccolato del Natale secondo Silvia Boldetti" (vedi il programma del corso)

 

 

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